Come trapiantare le piantine seminate a marzo
Cosa significa trapiantare?
Tradizionalmente, i semi vengono prima seminati vicini tra loro in seminiere e poi, dopo la germinazione, trapiantati in piccoli vasi o in semenzai con più vasetti. In alcune lingue straniere, per descrivere quest'operazione viene utilizzato un termine ('pikieren' in tedesco, 'repiquage' in francese) che in italiano significa all'incirca 'pinzettare'. Si riferisce al movimento effettuato con l'apposito strumento (simile ad una pinzetta) per estrarre la piantina ancora tenera dal substrato.
Per questa operazione si usa tradizionalmente un bastoncino di legno. Anche un coltello smussato o un piccolo cucchiaio possono andare bene.
Come si esegue il trapianto?
Il terreno viene allentato con il bastoncino e le piantine vengono estratte con cautela. Con un piantatoio si pratica un foro adeguato nel nuovo vaso e si inserisce la piantina. È necessaria un po' di destrezza per evitare di ferire le piantine.
Perché è necessario trapiantare?
In linea di principio, i semi potrebbero anche essere seminati direttamente e singolarmente nei vasi, soprattutto nel caso di alcune specie. Tuttavia, esistono delle buone ragioni per seminare in vassoi e successivamente piantare in vaso:
- Mancanza di spazio: le piante che hanno bisogno di calore per crescere vengono spesso seminate su un davanzale o in una mini-serra riscaldata. In questo caso lo spazio è spesso limitato: ad esempio, solo pochi vasi possono stare su un tappetino riscaldante. Se seminati vicini, invece, c'è spazio per centinaia di piantine.
- Semi con un basso tasso di germinazione: alcune specie germinano in modo irregolare con un basso tasso di germinazione. Anche in questo caso, è consigliabile il trapianto.
- Selezione: alcune persone seminano più del necessario e trapiantano solo le piantine più forti.
- Stimolare la formazione di radici: per alcune specie, come il sedano, il trapianto stimola la formazione di radici. Altre, come le carote e le cucurbitacee, sono invece molto sensibili e possono reagire male al trapianto.
Qual è il momento giusto per il trapianto?
Di norma, non appena dopo i cotiledoni (le foglie embrionali) appaiono le prime foglie vere. Le piantine che vengono trapiantate successivamente crescono meno vigorosamente. Secondo la nostra esperienza, l'annaffiatura con estratto di alghe diluito può attenuare un po' il trauma.
A che profondità piantare?
Molte piante vengono piantate un po' più in profondità rispetto a prima (peperoni e pomodori). Altre, invece, ad una profondità minore (lattuga e sedano). Ciononostante, nella maggior parte dei casi trapiantare alla stessa profondità della semina dà ottimi risultati.

Piantine di pomodoro in una seminiera

Piantine di pomodoro dopo il trapianto